Aqrabuamelu, i misteriosi uomini scorpione della mitologia babilonese

Gli Aqrabuamelu sono misteriosi uomini scorpione citati in molti miti babilonesi. Si dice che fossero i guardiani di Shamash, il dio del Sole della verità, della giustizia e della guarigione.

Gli uomini scorpione sono descritti con la testa, il busto e le braccia di un uomo e il corpo di uno scorpione. A volte venivano chiamati anche girtablilu.

L'esistenza di questi affascinanti esseri risale all'inizio dei tempi. Miti e leggende narrano che Tiamat creò per prima gli Aqrabuamelu per muovere guerra agli dei più giovani per il tradimento del suo compagno Apsu.

Apsuwas è il mare primordiale che si trova al di sotto dello spazio vuoto degli inferi (Kur) e della terra (Ma) al di sopra.



GLI UOMINI SCORPIONE SORVEGLIAVANO L'INGRESSO DI KURNUGI

Gli uomini scorpione li ritroviamo anche nell'Epopea di Gilgamesh. Il loro compito era quello di sorvegliare le porte del dio del sole Shamash sulle montagne di Mashu.

I cancelli erano l'ingresso a Kurnugi, la terra delle tenebre. Gli uomini scorpione aprivano le porte a Shamash quando usciva ogni giorno e le chiudevano quando tornava nel mondo sotterraneo di notte.

Gli uomini scorpione dovevano essere in grado di vedere oltre l'orizzonte e potevano anche avvertire i viaggiatori dei pericoli in arrivo. Secondo i miti scritti in lingua accadica, gli Aqrabuamelu avevano teste che potevano toccare il cielo. Potevano terrorizzare le persone e il loro sguardo portava alla morte.

I manufatti scoperti nei distretti di Jiroft e Kahnuj, nella provincia di Kerman, in Iran, rivelano che gli uomini scorpione avevano un ruolo fondamentale anche nella mitologia di Jiroft.


GLI UOMINI SCORPIONE NEI MITI AZTECHI ERANO CHIAMATI TZITZIMIME

Simili uomini scorpione sono menzionati anche nelle leggende degli Aztechi. Erano chiamati Tzitzimime e considerati spiriti di divinità sconfitte scacciate dal cielo dopo aver distrutto il boschetto sacro di alberi da frutto.



Gli Tzitzimime erano divinità associate alle stelle, in particolare a quelle che si vedono intorno al Sole durante un'eclissi solare. Le loro raffigurazioni mostrano figure femminili scheletriche che indossano gonne, spesso con disegni di teschi e ossa incrociate. Nelle descrizioni successive alla conquista, sono spesso descritti come "demoni" o "diavoli".

Gli Tzitzimimeh avevano un doppio ruolo nella religione azteca. Proteggevano l'umanità ma, allo stesso tempo, potevano essere pericolosi.


Fonte

Commenti